Come agisce lo psicologo nello sport

come agisce lo psicologo nello sport

Ancora oggi a molti non è chiaro cosa fa uno psicologo nel contesto sportivo. Ho cercato in un precedente articolo di eliminare un po’ di dubbi, spiegando come il mio compito sia quello di aiutare le persone a migliorare il proprio approccio all’attività. In tanti mi chiedono, però, anche come si svolge il mio lavoro: la domanda non è di facile risposta, perché dipende dal tipo di situazione che si sta affrontando. É possibile, comunque, individuare alcune fasi di intervento che un professionista generalmente mette in atto.

Le 6 fasi

Steca (2011) ha suggerito 6 passi che uno psicologo compie quando lavora con atleti, allenatori ed arbitri.

  1. Analisi della situazione: all’inizio è importante capire qual è il punto di partenza, attraverso colloqui o l’uso di strumenti appositi (questionari, test, giochi, etc.).
  2. Individuazione di aree di debolezza e di forza: con i dati raccolti, si sottolineano gli aspetti già ben sviluppati, eventualmente da rinforzare, e quelli carenti, per cui si richiede un intervento.
  3. Scelta delle aree da potenziare: si decide su quali elementi concentrarsi nel prossimo futuro.
  4. Definizione di obiettivi: si delineano le mete che si vuole raggiungere entro un determinato tempo.
  5. Scelta e applicazione di strategie idonee: si concordano e si attuano le modalità di azione, modificandole in corsa se, col tempo, si nota che alcune tecniche sono più efficaci di altre.
  6. Verifica dei risultati: si valuta, in itinere e alla fine, se gli obiettivi sono stati raggiunti, cosa è andato bene e cosa meno. Nel caso qualcosa sia andato storto, si cerca di capire perché e come risolvere o gestire la situazione.

Ognuna delle fasi precedenti, come si è potuto intuire, va condotta con la collaborazione attiva di coloro a cui è rivolto l’intervento: uno sportivo deve essere attore principale del suo miglioramento, dalla prima all’ultima parte del percorso, e deve poter contribuire a decidere quali aspetti curare di più e come.

Anche per questo, ovviamente, non esistono soluzione uguali per tutti, ma modalità di lavoro personalizzate che tengano conto delle caratteristiche e delle necessità della persona e del contesto (luoghi a disposizione, tempo necessario e disponibile, etc).

Bibliografia

Steca, P. (2011). Le convinzioni di efficacia personale e collettiva nello sport. In Lucidi, F. (Ed.), SportivaMente, temi di psicologia dello sport. LED: Milano

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