Succede di incontrare persone che affrontano la vita con spirito di iniziativa, cercando di vedere i lati migliori di se stessi, degli altri e delle situazioni. Riuscirci può essere determinato da tanti fattori, tra cui la capacità di ragionare senza farsi coinvolgere dagli aspetti negativi, cercando semmai il modo di eliminarli. In realtà tutti possono arrivare ad essere così, basta sapere come fare o avere i giusti aiuti.
In un precedente articolo abbiamo visto cos’è il pensiero negativo, i suoi effetti e quanti tipi ne esistono. Partendo da questo punto, Butler (1998) ha proposto una serie di azioni che possiamo mettere in atto per provare a trasformare le frasi negative, che spesso diciamo a noi stessi o agli altri, in qualcosa di positivo.
- Pensare a cosa si può fare, non a ciò che non è possibile o (per ora) troppo difficile.
- Vedere gli insuccessi come transitori.
- Porsi degli obiettivi per superare gli ostacoli incontrati e quelli futuri.
- Ragionare su come risolvere un problema, non sui suoi effetti sulla nostra vita.
- Essere il principale giudice di se stessi, dando poca o nessuna importanza ai pensieri altrui, ben consapevoli che ci sarà sempre qualcuno pronto a criticare, anche solo per invidia.
- Cercare di isolare le preoccupazioni esterne quando svolgiamo un compito.
E’ chiaro che è molto facile a dirsi, un po’ meno a farsi. Il compito di uno psicologo può essere quello di individuare con la persona il pensiero negativo, prenderne coscienza e “sostituirlo” con uno più positivo, finché il meccanismo sarà spontaneo e automatico (Franzoni, 2011).
Bibliografia
Butler R.J. (1998). Sport psychology in action. Oxford, England: Butterworth-Heinemann. Trad. di Bellotti P., Pirritano, M. Psicologia e attività sportiva, guida pratica per migliorare la prestazione. Il Pensiero Scientifico Editore, Roma.
Franzoni, S. (2011). Attivazione e disattivazione nello sport. In F. Lucidi (2011), Sportivamente, pp. 365-399. Led Edizioni: Milano.
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