Nella mia carriera ho lavorato sia con piccoli atleti, vogliosi di divertirsi e imparare cose nuove, che come con maggiorenni pronti a confrontarsi ad alti livelli agonistici. Ovviamente sono situazioni molto diverse tra loro, come differenti sono le richieste e i metodi applicabili. L’allenamento, sia fisico sia mentale, deve necessariamente essere tarato a seconda dell’età biologica e delle fasi di sviluppo della persona: è insensato chiedere a un bambino di 6 anni di apprendere abilità difficilmente padroneggiabili da un ragazzo di 14 anni.
Il Long Term Athlete Development, in italiano Sviluppo a Lungo Termine dell’Atleta, ideato da Istvan Balyi (2001), è stato adottato dalle più importanti organizzazioni sportive di lingua inglese. L’intenzione era creare un programma flessibile che permettesse di favorire la crescita sportiva di una persona e limitare la possibilità di abbandono precoce dell’attività. Il modello si basa su svariati studi che hanno evidenziato, tra l’altro, come siano necessari 10-12 anni e circa 10.000 di allenamento per raggiungere livelli di eccellenza.
Il L.T.A.D. si articola in 6 fasi distinte.
1. Divertirsi muovendosi (dai 6 ai 9 anni).
- L’attività è quotidiana, insegnando le basi atletiche e allenando le abilità globali di movimento.
- Si pensa a divertirsi partecipando.
- Lo sviluppo mentale, cognitivo ed emotivo è integrato nell’allenamento.
2. Imparare ad allenarsi (dai 9 ai 12 anni).
- Si partecipa a più sport quotidianamente, allenando abilità sportive generali.
- Continua lo sviluppo mentale, cognitivo ed emotivo integrato nell’allenamento.
- Si indentificano dei talenti.
3. Allenarsi ad allenarsi (dai 12 ai 14 anni).
- Ci si allena 6-9 volte a settimana sviluppando le abilità specifiche di uno sport e la forma fisica.
- Inizia l’apprendimento di abilità psicologiche di base.
- C’è una prima selezione degli atleti.
4. Imparare a competere (dai 14 ai 18 anni).
- Ci si allena 9-12 volte a settimana in uno sport specifico, stando attenti alla forma fisica.
- La preparazione mentale diventa avanzata.
- Si inizia ad apprendere in situazioni di gara.
5. Imparare a vincere (dai 18 anni in su).
- Ci si allena 9-15 volte a settimana sviluppando e mantenendo le abilità sport specifiche e la forma fisica.
- Il Mental Training diventa personalizzato.
- Si svolgono allenamenti correlati alle situazioni agonistiche.
6. Sportivi per la vita (ad ogni età).
- Dai 30 (per adulti) ai 60 (per i giovani) minuti al giorno di attività moderata in sport diversi.
- Attività ricreativa e non competitiva.
- Deve crearsi l’opportunità di misurarsi con persone della propria fascia di età.
Come intuibile, nell’ultima fase si può accedere in ogni momento, in quanto è quella in cui la persona può pensare alla propria salute fisica, in cui ci si può sperimentare senza lo stress di una competizione.
Bibliografia
Balyi, I. (2001). Spot system building and long term athlete development in Canada. The Official Publication of the Canadian Professional Coaches Association, 8(1), 25-28.
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